venerdì 13 luglio 2012

pummarola boat (ovvero pasta alla tranese)

Problema del giorno: data una teglia di pasta al forno (realizzata secondo un'estiva ricetta di famiglia) trasformatela in un piatto da aperitivo in modo che gli ospiti non debbano litigare con l’ammasso di mozzarella e con i pomodorini inseparabili, fino a desistere dall’assaggio. Possibilmente sia presentato in modo carino.


Ma andiamo per ordine. Prima la ricetta.
Ingredienti: pasta (preferibilmente corta e rigata), pomodori grandi e sugosi, pomodorini ciliegini, pane raffermo, mozzarelle, parmigiano grattugiato, basilico, origano, olive, peperoncino fresco, olio extra vergine d’oliva.


In una coppa mescolare i pomodori grandi tagliati a pezzi con pezzi di pane raffermo, parmigiano grattugiato, olio, sale, basilico, peperoncino, origano e pezzi di olive. Amalgamare bene il tutto. Volendo si può aggiungere anche il succo di due pomodori frullati. Lessare la pasta per la metà del suo tempo di cottura e condire con il composto precedentemente preparato. Foderare una teglia di pomodori pachino tagliati a metà con un filo d’olio. Versare sullo strato di pomodori la metà della pasta condita. Aggiungere le mozzarelle a pezzi e versare la pasta restante. Ricoprire tutta la teglia con un altro strato di pomodori tagliati. Completare con pangrattato (meglio se fatto in casa perché è più consistente), origano, parmigiano, filo d’olio. Cuocere in forno a 180° per 30/40 minuti, fino a quando i pomodori saranno gratinati.

Ma una volta ottenuta la famigerata teglia, dovendola portare ad un aperitivo si pone il solito problema. Il bolide potrebbe intimidire! Quindi, per rendere il tutto più gestibile e più carino ecco l’idea. Quando la pasta si è raffreddata l’ho tagliata in cubetti monoporzione che ho disposto in un quadratino di carta forno. Completa il tutto un bel pizzo intagliato (sempre nella carta forno): ricordate le elementari?


E ora il mistero del titolo: il pezzo in ascolto è pummarola boat, successo del quartetto cetra, reinterpretato da peppino di capri. 

embè

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